Il volantino subito qua sopra è stato preso presso la biglietteria delle Škojanske jame (Grotte di San Canziano) mentre testi e foto che seguono sono miei.

Per arrivare alle Škojanske jame, la via più breve da Trieste è giunti al paese di Basovizza proseguire diritti verso l'omonimo valico con la Slovenia che si trova a circa due km da Basovizza. Dopo il confine,seguire per Divača; una volta giunti a Divača si incontra la segnaletica per le grotte, che si situano a 4 km dal paese.









Descrivere cosa siano le Škojanske jame tramite delle foto è impossibile. Non è possibile raccontare con immagini segmentate quale sia la meraviglia e lo stato d'animo del visitatore quando scendendo verso la”sala del rumore” ode il suono del Timavo mentre le luci appese alla volta delle grotte, come stelle in un firmamento sotterraneo,lasciano intravedere scendendo; assieme a un'amplissima volta sotterranea circondata da stalattiti e stalagmiti, il baratro che si apre come per uno spettatore seduto nell'ultima fila del loggione di un immenso teatro,sul fiume che vorticante e indaffarato insegue impetuosamente curve ed anfratti sotterranei. Se il Timavo è un fiume noto per l'inaccessibilità di alcuni suoi tratti ipogei che a tutt'oggi rimangono misteriosi, mai come qua si lascia ammirare nel suo tortuoso percorso e nella sua suggestiva e grandiosa forza.














Le Škojanske jame sono state dichiarate nel 1986 patrimonio mondiale dall'Unesco per la loro superba bellezza, per la moltiplicità di sale e grotte connesse una all'altra (derivanti dal carsismo,dal percorso ipogeo del Timavo e dal crollo delle doline), dalla sala del silenzio a quella degli squali (le sale prendono i loro nomi dalle forme che assumono le concrezioni calcaree,dai suoni che si sentono e dai colori che dipingono pareti e volte.
In talune sale l'argilla intinge a tratti pareti e soffetti in maniera tale da far sembrare ad un occhio disattento che colonne, stalattiti e stalagmiti vi stiano proiettando le loro ombre ) alla sala della musica per arrivare alla maestosa sala del rumore che prende il suo nome dal vorticare del Timavo nel suo fondo.
In fine è altrettanto indescrivibile una volta usciti dalle grotte l'effetto che fa guardare il fiume che entra nelle cavità per poi volgere lo sguardo in alto verso la sommità della dolina dove come silenziosi testimoni "del mondo di sopra" fanno capolino gli alberi e sopra di loro il cielo.







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